Titolo e locandina del film di Checco Zalone, campione di incassi, immediatamente fanno pensare al viaggio. Checco, assolutamente determinato a mantenere il suo posto fisso ad ogni costo, con il suo film ci fa viaggiare in lungo e in largo. Molte sono infatti i luoghi dove è stato girato “Quo Vado?“. Continua la lettura di Quo vado? Tutti i luoghi del film di CHECCO Zalone
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Isola Comacina location da film: parola di Alfred Hitchcock
L’Isola Comacina è l’unica isola del lago di Como: un piccolo gioiello ricco di natura e di storia, che spunta dalle acque blu profondo. Si trova di fronte a Ossuccio, località del paese di Tremezzina, un borgo celebre per la guglia gotico-moresca del campanile romanico, considerato un simbolo del Lario. E’ il luogo ideale per una gita domenicale o per una tappa durante un tour intorno al lago. Parola di Alfred Hitchcock, frequentatore abituale del Lario fin dagli esordi, che negli Anni Venti scelse la Comacina come location per il suo film “The Pleasure Garden”.
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Un piccolo mondo antico, dove il tempo sembra essersi fermato. Una manciata di borghi sparsi nella Puglia meno conosciuta, lontana dal flusso turistico della Valle d’Itria e del Salento. Una bellezza più intima e raccolta, che emerge anche dai piccoli gesti e dai sorrisi schietti degli abitanti, storicamente abituati al passaggio di genti e di culture differenti. Un viaggio nei Monti Dauni, protagonisti anche di vari film, è come l’incontro con un vecchio amico, che fa sentire a casa, tra suggestivi vicoletti e sorprendenti scorci panoramici, tradizioni popolari, leggende e storie locali che si tramandano di generazione in generazione.
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Quella delle distillerie Poli non è solo la storia della famiglia Poli di Schiavon, ma è anche la storia di tante famiglie venete che nel Tardo Medioevo si sono stabilite sull’altopiano di Asiago per disboscare e coltivare la terra. Verso la fine dell’Ottocento in molte si sono poi spostate in pianura, dove era più facile condurre un’attività produttiva e commerciale.
LA STORIA – Così i Poli, nell’arco di cinquecento anni, dalla natia Gomarolo si sono trasferiti tre volte, percorrendo in tutto 18 chilometri, per arrivare nel 1885 a Schiavon, dove tutt’oggi risiedono. Nel corso dei secoli sono stati pastori, cappellai, osti e infine distillatori. Allo stesso tempo sono cambiate le merci che producevano e commercializzavano: formaggio, cappelli di paglia, vino e infine grappa.
Una famiglia in cui le donne hanno sempre svolto un ruolo evolutivo di primo piano ed è probabilmente grazie a loro che gli uomini Poli hanno potuto esprimere le loro doti produttive e commerciali.
E’ il 1898 quando GioBatta Poli fonda la Distilleria a Schiavon (VI) e inizia a distillare utilizzando un alambicco mobile . Di generazione in generazione l’attrezzatura è stata arricchita fino ad avere oggi la presenza di 5 alambicchi a ciclo discontinuo (termine con cui si definisce il metodo storico e artigianale) per la distillazione artigianale della grappa, per un totale di 12 caldaie a vapore e 4 caldaie a bagnomaria.
L’Antico Alambicco in rame, in funzione da quasi un secolo, è il fiore all’occhiello della distilleria. “Le dodici caldaiette a vapore fluente che lo costituiscono sono state installate in epoche diverse – racconta Jacopo Poli -: le prime tre le ha installate GioBatta, il mio bisnonno, alla fine degli anni Venti. Poi mio nonno Giovanni ne aggiunse una quarta, nel 1959; infine mio padre Toni ne installò altre quattro nel 1964. Le ultime quattro caldaiette furono installate dal sottoscritto nel 1983 appena tornato dal servizio al 3° battaglione Cernaia di Pordenone,
erede del grande 8°”.
E ancora: “Il nostro alambicco – o meglio i nostri alambicchi – hanno tutti una vera e propria personalità, e io li conosco bene, come loro conoscono me. La caldaietta di mio nonno per esempio è un’individualista e non ne vuol sapere di distillare a pari passo con le altre. A ciascuna dobbiamo dare una quantità di vapore diversa, ognuna ha i suoi ritmi, e a volte non è facile coordinarle”.
LA VISITA –Per conoscere dal vivo la storia della Distilleria Poli si può visitare il piccolo grande museo che è stato allestito nella sede storica di Schiavon. Una seconda sede è aperta anche in centro a Bassano del Grappa.
POLI DISTILLERIA LOCATION DA FICTION
Le distillerie Poli sono state il set di due fiction negli ultimi anni, una di produzione italiana e l’altra tedesca.
DI PADRE IN FIGLIA: LA FICTION AMBIENTATA NELLE DISTILLERIE DI BASSANO DEL GRAPPA
La fiction “Di Padre in Figlia” con Cristiana Capotondi e Alessio Boni, quattro puntate andate in onda su Rai Uno nel 2017, racconta le vicissitudini professionali e personali di una famiglia di grappaioli bassanesi.
Le Poli Distillerie sono tra le principali location scelte per le riprese, insieme alla bellissima città di Bassano del Grappa (ecco qui tutte le location) . Il regista, Riccardo Milani, cercava una distilleria artigianale che fosse coerente con l’ambientazione della fiction: la serie tv ripercorre le vicende di una famiglia veneta dal 1958 agli anni 80, indagando sulla tematica del patriarcato in Italia.
I membri della famiglia Poli hanno ospitato per due settimane la troupe in distilleria e sono diventati a loro volta comparse insieme ai collaboratori della distilleria. L’insegna della Poli Distillerie, che appare ben visibile nel trailer, è stata sostituita con il nome della famiglia protagonista: “Distilleria Franza & Figli”.
POLI DISTILLERIE LOCATION PER LA MINISERIE TV EAU DE VIE
Nella primavera 2021 si sono invece tenute le riprese della miniserie tv “EAU DE VIE” diretta dalla regista austriaca Sabin Derflinger. Prodotta da Doris Zander per Bavaria Fiction, con la produzione esecutiva di Guido Cerasuolo per Mestiere Cinema, la serie, in due puntate da 90 minuti, è destinata alla prima serata del canale nazionale tedesco ZDF.
La serie, beneficiaria del contributo della Regione del Veneto bando POR FESR 2014-2020 Asse 3 Azione 3.3.2, è interamente girata e ambientata in Veneto. In particolare, le riprese si sono concentrate per il 60% nell’area della città di Bassano, coinvolgendo alcuni dei luoghi più suggestivi: dalle più note ville storiche del posto, alla distilleria Poli, dal Ponte Vecchio al lungofiume Pusterla. Per il restante 40% le scene sono state ambientate tra Treviso, Conegliano e Vittorio Veneto.
Eau de Vie racconta la storia di tre donne, collegate l’una all’altra dall’azienda di famiglia, una storica distilleria della grappa. La successione di questo “impero” porterà alla luce odi e amori, avidità e antichi segreti. Sullo sfondo, un territorio dove i vigneti e le ricchezze del luogo, insieme alle bellezze del paesaggio e delle architetture, finiscono col diventare un elemento essenziale del racconto.
Viaggio a Lisbona: i film che raccontano la “città bianca”
Un viaggio “da film” a Lisbona? Significa perdersi nelle suggestive viuzze percorse dai tram, soprattutto il mitico 28, che si arrampicano su per la collina e poi scendono tra una curva e l’altra sfiorando gli edifici ricoperti di coloratissime piastrelle, dette “azulejos”, immergersi nelle atmosfere misteriose di una città dal sapore retrò eppure così moderna e comsopolita, rilassarsi in uno dei tanti verdi parchi e giardini, come quello del Miradouro de São Pedro de Alcântara, da cui godere di una sublime vista sui quartieri sottostanti, come il Barrio Alto.
Lisbona è soprannominata anche “la città bianca” per il colore dominante di strade ed edifici, avvolti in un fascino decadente ma pieno di energia. Una delle mete europee più romantiche e raffinate, oggi sempre più cosmopolita. Ma Lisbona è anche una meta di cineturismo da non perdere. Molti sono infatti i film girati nella capitale del Portogallo: primo fra tutti, Sostiene Pereira, di cui Viaggi da Film ha già parlato (diretto da Roberto Faenza con Marcello Mastroianni, 1995), tratto dall’omonimo romanzo di Antonio Tabucchi, così come “Il filo dell’orizzonte” di Fernando Lopes (1993).
Ma non solo: ecco, in ordine sparso, tutti i film ambientati a Lisbona. Per cominciare ci sono “Una notte a Lisbona”, film statunitense del 1941 diretto da Edward H. Griffith, e “Lisbon”, film del 1956 diretto e interpretato da Ray Milland con Maureen O’Hara.
CAPITANI D’APRILE – Film del 2000 diretto da Maria de Medeiros, è ambientato ai tempi della Rivoluzione dei Garofani, il 25 aprile 1974. Protagonista l’attore italiano Stefano Accorsi, che interpreta Fernando José Salgueiro Maia, noto come Salgueiro Maia, ufficiale portoghese che diede un contributo fondamentale per rovesciare il regime dittatoriale esistente, fondato da António Salazar e in quel momento retto da Marcello Caetano.
LISBON STORY – Opera di Wim Wenders del 1994 con la colonna sonora del gruppo portoghese Madredeus: era nato come semplice documentario commissionato dalla città, ma durante le riprese il regista decise di trasformarlo in film e lo dedicò a Federico Fellini, come si vede nella scena iniziale del film, scomparso l’anno precedente l’uscita nelle sale.
Tra un film e l’altro fate una sosta nella sorprendente Piazza del Commercio (Praça do Comércio), che si affaccia sul fiume Tago. Fu completamente rifatta durante la ricostruzione del quartiere della Baixa, dopo il terremoto del 1755 che distrusse Lisbona. Elegante e imponente, la sua bellezza richiama anche piazza Unità d’Italia a Trieste
LA CASA RUSSIA – Film di Fred Schepisi, tratto dall’omonimo romanzo del 1989 di John le Carré, in cui l’editore inglese Bartholomew Scott Blair, detto Barley, è interpretato da Sean Connery: vive proprio a Lisbona in una bellissima casa affacciata sul Tago. All’inizio del film Connery viene trovato in un locale della città, il Barley’s Bar.
DANS LA VILLE BLANCHE – Una Lisbona di inizio anni ’80, post-dittatura, fa da sfondo a questo film del 1982 diretto da Alain Tanner. Paul (Bruno Ganz), macchinista di una nave mercantile con la moglie rimasta in Svizzera, riprende le atmosfere decadenti della città in super8.
La torre di Belém, riconosciuta patrimonio mondiale Unesco, è uno dei simboli più famosi della città. Costruita all’inizio del XVI secolo come parte di un sistema difensivo, è un classico esempio del cosiddetto “stile manuelino” portoghese. Da qui gli esploratori portoghesi partivano per stabilire i primi commerci europei con Cina e India
IL FANTASMA – Film del 2000 diretto da João Pedro Rodrigues, racconta la storia di Sergio, giovane netturbino di Lisbona, dalle tendenze ipersessuali.
IL TRIANGOLO CIRCOLARE – “Le Grain de sable” è un film del 1964 diretto da Pierre Kast. La morte di un potente magnate dell’acciaio, avvenuta a causa dell’esplosione dell’aereo sul quale viaggiava, scatena una feroce lotta per la successione.
TRENO DI NOTTE PER LISBONA – Uscito in sala nel 2013, questo film di Bille August è basato sull’omonimo romanzo scritto da Pascal Mercier. Un professore svizzero di latino da Berna finisce a Lisbona, dove ricostruisce le vicende di un gruppo di amici che si erano opposti alla dittatura di António de Oliveira Salazar.
Un’altra sosta immancabile a Lisbona va fatta nel quartiere di Belém, esattamente alla Pastéis de Belém, la pasticceria più antica della città. Qui si potrà assaggiare l’omonimo, tipico pasticcino portoghese: crosta di pasta sfoglia, ripieno di crema e una spolverata di cannella. Delizioso!
LA VITA E’ BELLA – Non il noto film di Roberto Benigni, ma una pellicola del 1979 del regista Grigori Chukhrai. Antonio Murillo, pilota militare In Angola, che rientra a casa a Lisbona e trova lavoro come tassinaro. Vive la sua storia d’amore con Maria, cameriera di un bar, che, fa parte di un’organizzazione che si oppone al regime di Salazar.
AMALIA – Amália Rodrigues, la più grande voce del fado, è oggi sepolta nel Panteão Nacional, al Campo de Santa Clara a Graça. Nel 2008 questo film di Carlos Coelho da Silva, interpretato da Sandra Barata Belo, ha cercato di raccontarne il mito. Una pellicola importante per capire il carattere di Lisbona.
MOVIE TOUR A LISBONA CON SOSTIENE PEREIRA: ECCO TUTTE LE LOCATION
UN PASSO DAL CIELO 6 e le Dolomiti Venete: dal lago di Braies al lago di Mosigo
Il lago di Braies, in Val Pusteria, è diventato una delle mete vacanza più gettonate d’Italia negli ultimi anni grazie alla fiction “Un passo dal cielo”, che ha reso famose le sue acque cristalline grazie alla palafitta dove abitava Francesco Neri, interpretato da Daniele Liotti, e prima ancora Pietro Thiene, ovvero Terence Hill. Chissà ora se il lago di Mosigo prenderà il posto del lago di Braies nel cuore dei fan della fiction e degli amanti del cineturismo. Sì, perché la serie tv targata Rai (qui le nuove puntate) e Lux Vide dalla sesta serie cambia location: ci saranno ancora le imponenti montagne che si specchiano nei laghi alpini, i fiumi blu intenso, il cielo azzurro sul quale si stagliano le cime innevate.
Ma dalla Val Pusteria le avventure dei protagonisti di “Un passo dal cielo 6” si spostano in Cadore, verso le Dolomiti venete, perché hanno trasferito la polizia in un nuovo commissariato nonostante le proteste del simpatico Huber, che confessa al Vice Questore Nappi di essere dispiaciuto di non poter più lavorare con i forestali. La fiction cambia anche nome: non più semplicemente “Un passo dal cielo”, ma anche “I guardiani”. Cambiano le location, cambiano i personaggi. Resta invece la storia che unisce in sé l’epicità degli eroi western, una narrazione ricca di colpi di scena, in uno scenario naturale “da favola”, in cui gli animali e gli uomini sono legati ad un unico filo.
Le scene de “Un passo dal cielo 6 – I guardiani” sono state girate per la maggior parte nel comune di San Vito di Cadore, nella Valle del Boite. La stazione della polizia è stata allestita in uno chalet sul lago di Mosigo, più piccolo per la sua dimensione del lago di Braies, ma altrettanto suggestivo, da cui si può ammirare svettante la meravigliosa Croda Marcora. Si vedranno scorci anche di Cortina d’Ampezzo e della Valbelluna.
Le riprese mozzafiato dall’alto non saranno più quelle delle Tre Cime di Lavaredo ma lo spettacolo dell’immensità della natura sarà altrettanto emozionante grazie alle Cinque Torri, che si trovano tra Cortina e il Passo di Falzarego. La più alta è la Torre Grande, con i suoi 2.361 metri. Le altre torri si chiamano Torre Seconda, Torre Latina, Torre Quarta e Torre Inglese.
In attesa di scoprire nei dettagli tutte le nuove location della nuova serie “Un passo dal cielo 6 – I guardiani“, ecco un viaggio nei luoghi che finora hanno accompagno gli spettatori, da San Candido al lago di Braies, con le Tre Cime di Lavaredo sullo sfondo.
Spoleto, Don Matteo 13: in primavera le riprese
Spoleto si prepara per le riprese della tredicesima stagione della fiction di successo Don Matteo – tredicesima edizione. Le telecamere della società di produzione Lux Vide di Matilde e Luca Bernabei arriveranno in primavera per le strade e le piazze della cittadina umbra, teatro delle ultime stagioni della fortunata serie di Rai1 con Terence Hill, come annunciato da una nota stessa del Comune.
“La volontà dell’amministrazione è proseguire questa felice collaborazione. Abbiamo accolto molto positivamente l’intenzione manifestata da Matilde e Luca Bernabei”, ha dichiarato l’assessore alla Cultura di Spoleto, Ada Spadoni Urbani.“È chiara la volontà dall’amministrazione comunale di proseguire un connubio che ha generato una delle serie più popolari e amate della Rai, contraddistinta da un fortissimo seguito di ascolti e dal favore immutato del pubblico. Aspettiamo con entusiasmo le riprese di una fiction che ha regalato a Spoleto ulteriore visibilità e un impatto pervasivo sull’immaginario collettivo, ferma restando chiaramente ogni disposizione governativa determinata dalle misure anti Covid”.
A Spoleto le riprese di Don Matteo 13
La Lux Vide comincerà le riprese in studio a Roma e on location a Spoleto (foto in alto, © P. Franchini – 2012) entro la prossima primavera, come si legge sempre nella nota del Comune. Le avventure del prete investigatore più famoso d’Italia sono state girate a Gubbio fino all’ottava edizione, mentre a partire dalla nona serie le riprese si sono spostate a Spoleto. In ogni caso, una fiction legata a doppio filo con l’Umbria: le location sono diventate frequentata metta di viaggi da parte dei fan di Don Matteo e degli appassionati di cineturismo.
Per chi non vuole perdersi i luoghi più belli legati alle avventure di Terence Hill-Don Matteo ecco un itinerario completo di viaggio in Umbria: LEGGI.
Allacciate le cinture, location da FilM: Si parte per Lecce e il Salento
C’è un legame profondo che lega alcuni registi ad altrettanti luoghi dove amano girare i loro film. Le loro storie tornano a raccontare spesso la stessa città, una pellicola dopo l’altra la macchina da presa indugia sulle stesse strade, palazzi e paesaggi. Pier Paolo Pasolini e Roma, Woody Allen e New York, Dario Argento e Torino, Pedro Almodovar e Madrid, Ferzan Özpetek e Lecce. “Ho cominciato a frequentare Lecce poco alla volta, mi portavano in giro a vedere dei posti, conoscevo le persone e così ho finito per innamorarmi dei leccesi e della città”, ha raccontato il regista turco, che tanto ama la pietra dorata degli edifici barocchi, le acque cristalline del mare, le masserie immerse nelle distese verdi degli ulivi. Un amore per l’intero Salento, che ha dimostrato scegliendolo come location da film per tante pellicole, tra cui “Mine Vaganti” e “Allacciate le cinture“, quest’ultimo con protagonisti Kasia Smutniak e Francesco Arca: la storia di un grande amore messo alla prova del tempo che passa.
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San Vito Lo Capo è in questi giorni ancora una volta protagonista di cinema e tv. Sono in corso da ieri, lunedì 11 novembre, le riprese di titolo “Sicilia – Wine Destination“, che dureranno fino a sabato 16 novembre. Il documentario, per la regia di Rupert Critchley e Colin West, sarà realizzato da Wineram Productions Llc, casa di produzione americana con sede in California, e sarà distribuito sul web e anche a livello internazionale, su canali tematici tv.
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A Torino il nuovo set della serie Mediaset “Giustizia per tutti”
Sono iniziate a fine luglio le riprese di Giustizia per Tutti, la serie prodotta da Showlab (Prodea Group) con RB Produzioni, in onda prossimamente, in prima serata su Canale 5.
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