Coccia di Morto: come nome non è per nulla invitante. Viene spontaneo quindi, alla visione del film “Come un gatto in tangenziale” (e del sequel “Come un gatto in tangenziale – Ritorno a Coccia di Morto“) chiedersi se questa spiaggia esista davvero. Ebbene sì, la spiaggia di Coccia di Morto non è un’invenzione del regista Riccardo Milani, ma esiste anche nella realtà.
Il lido dove Paola Cortellesi porta Antonio Albanese si trova a Fiumicino, in Lazio, vicino alla foce del Tevere. Una spiaggia conosciuta dai romani, ma tristemente nota anche in Italia, pure prima dell’uscita del film “Come un gatto in tangenziale”. Nel 2016 è stata infatti classificata come “spiaggia più sporca d’Italia” da una classifica di Legambiente, “Beach Litter”.
Allarme rifiuti nella spiaggia Coccia di Morto
“La spiaggia Coccia di Morto a Fiumicino – è scritto nel dossier – è la spiaggia che registra il più alto numero di rifiuti a livello nazionale: oltre 5500 rifiuti in 100 metri. Su questo risultato influisce fortemente la presenza, a distanza di qualche chilometro, della foce del Tevere e delle correnti che fanno accumulare su questa spiaggia i rifiuti provenienti dal fiume e quindi dall’entroterra. Dei rifiuti rinvenuti, il 67% è imputabile proprio alla cattiva depurazione, con la presenza di ben 3716 cotton fioc e diversi altri articoli (deodoranti per wc e blister), del totale dei rifiuti, il 97% è plastica”.
Perché Coccia di Morto si chiama così
A spiegare l’origine del nome Coccia di Morto è il sindaco di Fiumicino Esterino Montino in un’intervista al quotidiano Leggo: “Il nome risale al Settecento, ai tempi delle prime bonifiche dei Torlonia. Scavando i canali si trovarono scheletri e molte teste, ‘cocce’ come si diceva allora, di morti. Poveri annegati portati dal Tevere che le correnti marine avevano depositato qui, come adesso accade con i rifiuti”.
Com’è ora la spiaggia Coccia di Morto
Da quando la spiaggia Coccia di Morto è stata resa famosa da “Come un gatto in tangenziale” questa località ha suscitato curiosità tra appassionati di cineturismo e turisti che, in viaggio in Lazio, hanno fatto capolino sul litorale. Nel frattempo il lido si è un po’ rifatto il look: “Abbiamo bonificato l’area un paio di mesi fa, con l’aiuto degli Aeroporti di Roma. Sono stati demoliti alcuni fabbricati, due senzatetto sono stati ospitati e assistiti altrove”, spiega ancora il sindaco Montino a Leggo. “Un’operazione prevista già compresa nel piano di appalti di pulizia delle spiagge libere del litorale”.
Non c’è dubbio però che il divertentissimo duo Albanese-Cortellesi, diviso tra l’atmosfera radical chic di Capalbio e l’affollamento coatto di Coccia di Morto, abbia contribuito a rendere questa spiaggia un po’ più “simpatica” per tutti.